Illuminazione

allora sono agitata. devo restare calma.

diciamo che se fossi schizofrenica, sarei nel momento maniacale della schizofrenia.

ma il limite tra malato e sano è sottile. io rientro nel sano.

ho appena avuto un’idea. che non è nuova completamente. ma si riafferma in modo più chiaro.

l’ultima volta che si è affermata.. ha fallito. ed è stata poco prima della grande depressione di agosto. chiamiamola così. magari in un post ne parlerò? magari ora?

comunque. l’energia è arrivata. mi ha travolto. non posso più essere pessimista.

sono arrabbiata. ci è riuscita.

eppure davvero non posso resisterle.

no. devo contenermi. devo rimanere calma. devo ricordarmi di quanto può essere dolce e crudele. è come se ricordandomelo rimango preparata. in realtà è solo un gioco mentale. però magari mi sbilancio di meno la prossima volta. non mi aspetto molto. resto consapevole della presenza del dolore. se se. sono troppo carica e poco controllata ora.

non è giusto. so già che significa che arriverà una nuova crisi.

vabbè. cosa ci posso fare? arrabbiarmi. e ricordarmi della presenza del dolore. per quel che posso.

comunque è come se ho individuata una sorta di scopo nella vita. una sorta di fil rouge dei miei talenti.

pensavo di fare un nuovo sito.

pensavo che tutto sembrava tornare ed avere un senso.

il mio scrivere, i miei disegni, le mie emozioni, la mia profondità, il mio saper trovare lo speciale nascosto nelle persone, la mia timidezza, la mia fantasia, la mia originalità.. la mia spiritualità. il mio senso di universalità e fratellanza, e il mio senso di tribù, ovvero di stare bene solo con pochi.. la possibilità di riappacificarmi con il passato..

sembra così bello. sembra che davvero in questo momento di entusiasmo.. tutto il male che ho sofferto più non conta. è assurdo.

non ci posso credere però fino in fondo.

vorrei credere che si può stare senza male.. ma non ha senso.

ci ho pensato bene. il mondo è un gioco, un alternarsi di binomi. sarebbe bello abbandonarsi alla gioia. ma poi anche Dio deve lasciare spazio anche alla sua assenza..

comunque le idee sono confuse..

infatti scrivo in modo confuso..

quando sono entusiasta… i pensieri vanno… parlo mettendo un sacco di giri di parole prima di arrivare al dunque.. perchè anche io ancora non ho capito bene il dunque.. quindi devo prenderla alla larga..

il piacere delle biografie..

ahah.. le parole chiave..

la disorganizzazione è stata una delle caratteristiche fondamentali della schizofrenia..

adesso continuo a fare riferimenti a questo.

la sto studiando in questi giorni con i farmaci..

e ho avuto occasione in realtà proprio di recente di sentirla vicino per altre cose..

ahah.. mi sembra anche che i miei colori, e il fascino per il nero.. acquistino un nuovo-solito significato..

i colori naif.. sanno un po di psichedelico.. quelli che uso nel mio blog ora.. ma forse lo cambio.. questo sfondo magari lo uso per il nuovo.. che deve essere più positivo.. questo lo faccio più scuro.. pensavo ad un cielo nero, all’universo vuoto con qualche stella.. il momento negativo della schizofrenia… più simile alla depressione.. l’apatia..

scrivo tanto.. ma si legge d’un fiato.. di solito mi si diceva così..

comunque l’idea… era fare un blog del tipo “eluraccontastorie”..

andare n giro per strada a parlare con gli sconosciuti.. intervistandoli.. e cercando le storie più belle proprio attorno a me. i misteri. le emozioni. le storie d’amore. le storie soprannaturali.

tutto quello che mi interessa.

proprio qualche giorno fa pensavo.. che le autobiografie.. sarebbero state l’unico nuovo tipo di libro che avrei potuto leggere.

(l’unico.. si pensvo così..)

mi sa molto di qualcosa vicino all’osservare.. alla meditazione.. all’abbandono..

l’ascoltare le storie degli altri.. e portarne testimonianza.

è bello perchè dai valore agli altri.. a colui di cui scrivi, e a tutti condividendo la sua storia..

ognuno può ricavarne qualcosa..

ed è bello perchè voglio che siano persone vicino a me..

e ad ogni persona voglio fare un regalo.. un ritratto..

biografia e ritratto..

e poi lasciargli il nome del mio sito..

chiedergli se posso scrivere di lui.. se posso usare i nomi. se posso cmabiarli..

se vogliono leggere la mia di storia..

ahah. pensavo.. paura che qualcuno mi copi l’idea?

voglio vedere chi mi riesce a stare dietro.. a scrivere più post di me?

quanti ne sto pubblicando ormai al giorno?

e che facciano pure.. tanto è l’energia che sceglie. oltre che io. e non io. e io.

ho letto l’autobiografia di uno yogi.mi ha accompagnato in una crisi un po di tempo fa.. sempre d’estate credo 2-3 anni fa. ecco che ora ritorna. l’avevo lasciato a metà. chissà se riesco ad aver voglia di finirlo. oppure magari mi dovrà accompagnare in un altra crisi tra qualche anno? prima? dopo?

poi qualche giorno fa dentro una libreria mi sono imbattuta nella biografia di Dynamo. il mago. l’illusionista. che cosa bellissima. (oh. quanto entusiasmo :/) sembra una persona così semplice. e così grande.

una mia amica giovedi mi ha raccontato cenni della storia di Don Milani. e le ho detto. che avevo trovato un nuovo valore nelle biografie ultimamente. magari l’avrei approfondita..

e invece la sera stessa.. mi sono letta la storia di John Lennon. La suo Let it be.. mi incanta..

qualche settimana fa.. prima della crisi c’era stato uno schizzo di euforia.. volevo fare dei video con un mio amico.. vanno tanto i video ora.. e l’idea iniziale era quella di farli comici.. poi io però ero sola.. e ho iniziato a scrivere delle storie.. che si basavano proprio su biografie.. e ci ho messo qualcosa di spirituale, anche in modo indiretto, qualcosa di stupido, e qualcosa di dolce.. poi avevamo fatto anche insieme la stesura di video solo più divertenti..

ma non li abbiamo mai fatti. anche se il desiderio di fare dei film… è antico in me… avevo scritto scenografie su romeo e giulietta.. ero quasi riuscita a coinvolgere tutto il gruppo della parrocchia.. ma alla fine dopo qualche ripresa.. il progetto si è arenato.. era troppo complesso evidentemente.. troppe persone.. troppi impegni diversi.. troppe cose da regolare.. ma forse anche quello ora ritorna ad avere un senso..

quando a inizio agosto ho avuto lo schizzo dei video.. volevo chiamare il progetto delle mie storie.. qualcosa del tipo “eluraccontastorie”.. forse il nome mi tornerà utile..:) e in quel periodo.. avevo pensato a un sacco di cose insieme.. quella era solo una parte di qualcosa più grande.. ero carichissima.. nel giro di poco però si è spento.. sembrava.. ora no. arriverà la prossima crisi in cui lo sembrerà. comunque tutto è niente e tutto insieme.. (ahah.. c’è un tutto al di la di questo tutto e niente insieme.. che li ingloba? elisa stai riprendendo la speranza? sciocca.. no niente speranza.. lasciamoli agli illusi… come anche me..).. per esempio un progetto sui labirinti.. ahah.. vedremo.. la meta è il viaggio stesso.. giochiamocela.. (e soffriamo..o.o perchè sembra tutto così maledettamente troppo bello ora? :/ soffri elisa. soffri. resta con i piedi a terra. oh.. cosa sto dicendo.. cosa stanno dicendo le mie vocine schizzine in testa.. ) comunque anche quella volta.. era ancora troppo complesso. volevo coinvolgere almeno un’altra persona. invece doveva dipendere tutto da me. un blog. la mia carta e penna (matita,mi piace di più. e gomma). il mio notebook portatile. a volte il computer di mia madre.. che va più veloce.

e la voglia di uscire. e tutti. e nessuno.

è così semplice. entusiasmante. magico.

assurdo. chissà che buio dovrò affrontare prossimamente.

se credi di farcela o no, hai ragione comunque.

coma faccio a non credere in quello che penso? chi riesce a smantellare i miei cicli?

io non posso semplicemente dire.. non è vero quello che penso. è così radicato in me. come posso raggirarli. non ci crederei davvero.

comincerò intervistando i miei amici. il modo più semplice.

devo integrare anche lo studio con questo.

ahah. ho messo il titolo.. illuminazione. lo dicevo sempre.. io aspetto.. le illuminazioni.. e dal vuoto al pieno.. arrivano..

ah in sintesi la crisi di agosto.. vedremo se ho voglia di farci poi un post a parte..

omettendo il prima.. esame andato male. chiusura in casa da sola per qualche giorno. non avevo nessuno. mi sentivo via internet-telefono con qualcuno. metabolizzazione e illuminazione dei testi per video. ritorno a casa. esco una settimana intera sempre via con amici. mi distacco con madre e sorella. ritorno a casa. domenica riprovo a iniziare a studiare. inutile. lunedi mio babbo parlando mi ridà la motivazione per lo studio. ritorna una costante. quella settimana invece il nero a livello emotivo e con mia madre e sorella. il 15 agosto andiamo nella città di Paolo e Francesca. bella. ma non mi si può parlare. le persone mi sembrano tutte finte. salvo poche eccezioni. mi rendo conto che sono le stesse.. che un tempo mi apparivano tutte belle. mi sembra infatti assurdo. ora vedo chiaro il lato negativo di ogni persona. con mia madre e mia sorella.. forse ancora meglio. ogni tentativo di parlare finisce in litigio. certo poi tutto dipende anche da me. il mio umore sottoterra. depressa. apatica. solo studiare. chiudermi in me stessa. la settimana dopo qualcosa sembra riprendersi. inizio a scrivere il blog.. inizio ad essere meno rispettosa dei programmi dello studio. riiniziano a farsi sentire le persone. e io ad avere voglia-riuscire ad uscire. è il destino che sceglie quando farle venire fuori le persone. perchè si sono fatte vive dopo e non prima..? perchè il momento giusto era dopo. prima davvero non so se avrei avuto voglia di parlare neanche. anche se mi dispiaceva. anche se continuavo a voler bene. niente aveva senso.

ora poi. questa sera. mi stavo rideprimendo. era sabato sera. volendo potevo uscire. non ne ho avuta voglia. non avevo di che da fare. ritornava quel senso di vuoto. e apatia. mi sono messa a guardare siti di motivazione e co. un po li leggevo. un po li lasciavo perdere.

poi mi sono imbattuta in qualcosa del tipo.. ricercare le proprie passioni.. i propri hobby…

e li l’illuminazione. tutto è apparso chiaro.

badate.. non è il sito positivo che guardavo. il sito positivo è una scusa attraverso cui ‘energia si incarna per dare stimoli. a volte può essere anche uno stimolo negativo. la crisi catartica. (e la pericolosità della catarsi.. magari ne parlo un’altra volta..). anche perchè non è un caso che proprio prima dell’illuminazione.. ci fosse stato il periodo di crisi.

vabbe. finito. alla prossima. crisi o illuminazione che sia. ispirazione per un nuovo post.

Desiderio e distacco.

Pensavo.. ai miei desideri..

e al fatto che le cose si realizzano quando no ti interessano più, quando stai bene senza..

io riconosco che ho dei sogni che mi farebbero stare bene.. (e quindi ancora male..)

mi chiedevo come si potranno mai realizzare ora i miei sogni..?

forse accadrà qualcosa di simile a ciò che mi era successo per degli esami..

ripensavo a quando avevo passato un esame di fisiologia che era stata una piccola grande impresa.

alla fine ce l’avevo fatta. ma non ero contenta.

ne avevo passate così tante, che non ne valeva la pena essere contenta.

non mi interssava quasi più.

pensavo solo che volevo “riabituarmi alla vita..”

le leggi dell’attrazione dicono.. che le cose accadono quando hai fede, quando ci credi e quando ti sintonizzi a tal punto, che stai bene anche senza. il solo pensiero ti da piacere.

ecco ora pensavo paradossalmente a qualcosa del tipo.. desiderare a tal punto che stai male anche con.

cioè ci hai sofferto così tanto dietro a quel desiderio.. che non te ne frega più, il fatto che lo realizzi ti fa pensare anche a tutto quello che hai dovuto passare per ottenerlo.. te ne distacchi in automatico.. ed ecco che si realizza.

in ogni caso, da stare bene senza e da stare male con, non ti interessa più come prima. e si realizza.

chissà se andrà così. mi piace anche fare previsioni. riconoscere il mio senso di fede.. questo ha anche i suoi limiti. vedo che il giocare a fare le previsioni, spesso mi fa propendere senza volerlo forse all’aspettativa e all’attaccamento. dicevo, se ci credo, se lo so che accade.. accadrà. eppure appunto vedo che si alternano tante emozioni nel frattempo, che non capisco come posso reagire.. ecco probabilmente oggi ho notato qualcosa di interssante.. sapere che le cose andranno come voglio e vedere che ci posso stare male comunque.. perchè se so che accadranno le desidero di più, e mi fanno più male..  ho capito come può non fregarmene niente.. fregandomene.. nuova luce.. che assurdità.. non voglio stare bene.. se sto bene.. qualcosa di brutto riaccadrà.. ma poi ritorna bello.. niente di nuovo.. niente di nuovo.. la paura non ha senso.. quanto l’amore..

Destino e libero arbitrio

come tutti gli opposti, questi coesistono insieme anche loro.

Ho letto una volta in un sito di una domanda sul libero arbitrio ad un prete cattolico.

(l’ho cercato ma non l’ho trovato ora; ho trovato altri siti che parlano al riguardo, ma mi sembrano più lunghi, non ho voglia di leggerli.)

si chiedeva al riguardo della rinnegazione di Pietro:

nell’ultima cena Gesu dice che Pietro lo rinnegherà tre volte al canto del gallo.

pietro si chiede come possa essere possibile, e non riesce a crederci. eppure così accade.

la domanda che si poneva era come poteva esserci il libero arbitrio, se Gesù già sapeva quello che sarebbe successo.

la risposta che si diede, era qualcosa del tipo.. il libero arbitrio consiste nella possibilità dell’uomo di scegliere Dio e il bene, o separarsi, distaccarsi da Lui.

in modo un po’ indiretto si ricavava quindi che tutto è predestinato, tu puoi scegliere il bene o il male, in questo sta la tua scelta, ma qualsiasi scelta tu faccia, è già predestinata. insomma. non si nega la predestinazione fino in fondo. si usavano giri di parole per dire che l’uomo ha la possibilità di staccarsi da Dio. ma indirettamente capisci che non è lui che lo sceglie quando staccarsi.

secondo me, il libero arbitrio consiste nella possibilità di poter fare quello che vuoi. ma quello che vuoi coincide con quello che è stato scelto per te. ogni volta fai quello che vuoi, ogni volta è quello che dovevi fare.

e se uno dice ma io non volevo fargli del male, questo è vero e non è vero. se lo hai fatto, vuol dire che in un certa misura lo hai voluto, e se lo hai voluto era perchè doveva essere così. e poi anche non è vero. perchè dentro di te in una certa misura non volevi. (poi questo gioco della misura, delle percentuali che uso.. in realtà.. ha senso e non ha senso.. è semplicemente l’opposto dell’essere assoluti, coesistono entrambi.. potrei dire probabilmente anche che lui non voleva fare del male in assoluto, e lo voleva in assoluto.. ma non addentriamoci troppo ora in questi voli pindarici.. che intuisco un po’ ma sfuggono ancora anche a me.. secondo me qui entrano in gioco le mie contraddizioni..e non. perchè in un certo senso già le riconosco.. non mi contraddicono. e mi contraddicono.)

insomma tu scegli ciò che ti è stato predestinato.

sei libero e in trappola allo stesso tempo.

e le condizioni in cui capiti, quelle che sembrano essere messe li al di fuori di te, per es. il fatto di nascere in un certo posto, in certe condizioni famigliari, sociali, economiche.. anche quelle in un certo senso le hai scelte (siamo in un mondo anche di sogno) e in un certo senso erano quelle che ti erano state predestinate.

quindi sta a noi “scegliere” da che parte vedere la cosa. o ognuno è predestinato a vedere la cosa a suo modo.

in ogni caso hai pro e contro.

la visione del libero arbitrio, ti fa sentire che puoi fare quello che vuoi, ma se qualcosa va male, a quel punto è tua la colpa. se qualcosa va storto, sei tu che sbagli.

Stavo pensando in realtà secondo me le persone si fermano il più delle volte in una sorta di limbo della contraddizione (che ha non ha senso, ma nel suo non senso c’è un senso perfetto..). in cui credono di essere liberi, e che possono fare quello che vogliono e se fanno qualcosa e non funziona è perchè o gli altri non li seguono, quindi sono gli altri che non vogliono essere aiutati, problema loro, oppure perchè hanno avuto grandi difficoltà, le loro difficoltà che li rallenta.

in realtà è un gioco di parole contraddittorio. perchè se tu credi che le persone possono fare di tutto, e sta a loro la capaictà di risollevarsi ogni volta, beh hai esempi di tante persone che erano davvero in grandi difficoltà (esiste sempre qualcuno con più difficoltà di te in quest’ottica..) e che comunque si sono riscattati. a quel punto se lo riconosci, ti rendi conto che sei tu che non sei ingrado di farcela. perchè c’è chi in condizioni più difficili della tua è riuscito, e se tu non riesci è solo colpa tua. e se non vuoi usare il termine colpa.. sostituiscilo con responsabilità. se vuoi vedere dal punto di vista che tu hai la possibilità di scegliere, allora devi assumerti tutta la responsabilità delle tue scelte.

se invece prendiamo la visione del determinismo. c’è qualcosa di piacevole nel non aver colpa, non hai responsabilità di niente. tutto quello che accade è perchè doveva essere così. ma questo comporta un grande senso di impotenza. quando arrivano le gioie e i dolori, arrivano e tu non puoi farci niente. seguono il loro ciclo, che avrà anche un ordine. e tu diventi passivo.

credo che bisogna osservare insieme queste due visioni. coesistono allo stesso tempo.

(bisogna.. e non bisogna – fate come volete – come è predestinato che sia..ecc..)

Personalmente, nella mia vita ora, c’è una predilezione per il determinismo. un po soffro del sentirmi prigioniera, un po’ sono felice del non avere responsabilità. un po di tempo fa credo che invece ero molto incentrata sul fatto che tuto ciò che accade è responsabilità e scelta mia. e quando le cose non andavano, era perchè io non riuscivo a farle funzionare.

adesso quindi sento che non scelgo niente, tutto è predestinato, devo solo fare ciò che voglio (e a volte posso voler fare ciò che non voglio – attenzione lo voglio comunque..!) e tutto ciò che mi accade è anche il risultato della mia resopnsabilità. quindi ogni volta che non riesco vedo tutti i miei limiti. quando riesco vedo le mie possibilità. ma nel complesso per ora mi piace più l’aspetto dell’abbandono, dell’impotenza, e del non avere colpe. forse riequilibrerò la cosa nel tempo. (creando altri disordini.. sempre in questo gioco di opposti certo..)

quindi mi sento libera da ogni colpa, ma completamente responsabile di ciò che faccio. limitata e con delle possibilità.

Insomma niente di nuovo, espresso in un modo nuovo.. diciamo così.. chissà come si potrà dire la stessa cosa, ancora in modi nuovi..

c’è stato un momento in cui mi si è messa in crisi la mia visione del determinismo.

mi chiedevo, ma come avevo fatto a dimenticarmene?

poi in realtà no. Non importa. non mi cambia molto.

magari lì c’è un solito nuovo inizio per poter dire le solite cose in un modo nuovo..

riguardava la visione scientifica e il determinismo.

nella scienza già si è visto che il determinismo non può esistere, soprattutto quando andiamo nell’infinitamente grande, e nell’infinitamente piccolo. si parla di probabilità. quindi più ti sposti verso gli assoluti, più trovi un relativismo.

quindi pensavo.. tutto quello che scelgo lo faccio come se qualcuno mi mette int esta un’idea in un certo momento, o se le cose cambiano.. ed è un po’ paragonabile a una catena di eventi azione-reazione. eppure questo non è possibile perchè se è vero che nella meccanica newtoniana (si dice così?) puoi calcolare il moto di un corpo (nel vuoto teorico, o grossomodo, o assumendo di conoscere tutte le variabili necessarie, attriti, aria.. ecc..) nell’infinitamente piccolo per esempio non puoi prevedere la posizione e la velocità insieme di una particella (principio di indeterminazione di Heisenberg..)

secondo me appunto qui ci sono le basi tipo per dire le solite cose in un modo nuovo..

un’ultima osservazione. oggi studiavo la schizofrenia. sentire più voci, sentire che i pensieri vengono messi intesta e imposti, e cambiano da soli, sentire di essere impotenti.. alcuni dei tanti sintomi di una malattia comunque complessa.. boh.. pensavo, niente di nuovo, che c’è un grande e sottile confine e continuum tra sano e malato..

ps. per curiosità, l’immagine fa riferimento all’aneddoto del “filo rosso del destino”..

Porte chiuse.

blackdoor(1)

la crisi è caratterizzata dal fatto che in quel momento devi stare male.

se anche solo pensi di reagire, di trovare una soluzione.. ecco che è come se ricevessi solo porte sbattute in faccia.

è come se il mondo ti dice. no. no. ora tu non puoi fare niente. devi solo riconoscere di essere anche nulla. strumento di altro.

e ogni volta che provi a resistere, se devi restare nella crisi, trovi porte chiuse.

e in quel momento soffri. ti senti davvero abbandonato. ed è terribile.

per quanto sai che è tutto finto. per quanto sai che è tutto passeggero.

(che poi diciamocelo. ora è passeggero.

un tempo ho come l’impressione che fosse più duraturo e più terribile. una lunga agonia)

e allora lo senti. fa male. malissimo. vuoi solo che finisca. ti chiedi quando? quando? finchè quasi forse non importa più.

finche forse davvero a quel punto diventi nulla. tutto è una condanna.

(forse è in quel momento di massimo abbandono che nullifichi te, che impari sull’amore?)

poi quando vuole lui. (chi?). le porte ricominciano ad aprirsi.

e allora puoi reinterpretare di nuovo le cose, riprendere fiducia, riprendere speranza.

se prima tutto era buio. adesso tutto può riprendere luce.

ma se osservassi bene.. è come se in ogni momento qualcuno può giocare con un interruttore.. e mettere modalità dolore, piuttosto che modalità piacere. modalità inconsapevole, piuttosto che modalità consapevole.

però non può tenere quell’interruttore all’infinito. segue dei cicli. segue un ordine. in un certo senso. ma tu non sempre puoi saperlo.

Ricordarsi almeno, osservare, che però tutto ciò che è positivo.. ha lo stesso valore del negativo. e vorrei dirlo al mondo. anche se non è un messaggio di pace. D’altronde “sono venuto per dividere” diceva gesù, col suo messaggio di pace. forse l’accettare il negativo, dargli più spazio porta una nuova unione? in un certo senso.. ma non sbilanciamoci sul positivo. c’è più facile grande pubblicità al positivo, perchè quello è il momento dell’estroversione. nel negativo c’è di solito una tendenza alla repressione. o all’introspezione. al restare nascosto. rendiamoci conto che c’è. sempre e comunque sorella sofferenza ci accompagna. e non so se mi piace chiamarla sorella. come ormai non sento più come sorella la felicità. dare spazio al negativo.

e la porta si riapre.

la porta si sta aprendo. mi fa schifo ora. mi sa di finto. e mi sa di terrore.

e ho paura. perchè sento che non so se resisterò.

ma è inutile ribellarsi.

ogni volta che provo qualcosa. ogni volta che penso di rompere degli schemi.

ecco che in realtà ho semplicemente fatto ciò che era previsto. se rompo lo schema è perchè sono dentro lo schema. il massimo della libertà la raggiungerò con il massimo della prigionia.

perchè soffrire? perchè gioire?

recita. vivitela. è questo solo il senso. vivi tutto con pathos. la gioia e il dolore. le emozioni e anche l’apatia.

mi viene da dire. prova. divertiti a recitare. già quel divertimento mi sa di stridore. di finto.

però quel vivere come una recita mi affascina.

mi sta già plagiando con la sua luce. non ne sono felice.

Sull’inutilità del Sole.

overnature.com-40 (1)

“Guarda che è inutile che ora fai risplendere i tuoi raggi.” Disse l’Elisa distaccata al sole.

“No, ok. E anche utile.”

La vita è una grande recita.

..La vita è un gioco. Una grande recita. Io sono l’attrice protagonista del mio film. Da piccola volevo fare l’attrice. Un sogno divenuto realtà. Un sogno che era già reale (o una realtà che è un sogno?). Il copione c’è, non sempre lo vedi.. al massimo lo scopri recitando..

“Il mio suggerimento è di lasciar andare la serietà. Prendi la vita come un divertimento, prendi la vita come un gioco. Divertiti, vale davvero la pena godersi la vita e divertirsi: è un gioco bellissimo, è un’opportunità incredibile di apprendere, di vedere, di comprendere.
Ma non essere mai serio!
La vita non ha uno scopo alcuno, non ha una meta. Il viaggio è la meta in quanto tale. Ecco cosa voglio che imparino i ricercatori del vero da me: il viaggio è di per se stesso la meta.
Muoviti senza serietà, in modo giocoso; in questo caso, qualsiasi cosa farai è meditazione. Qualsiasi azione fatta con gioco, divertendoti, diventa meditativa. La meditazione è la qualità che nasce naturalmente quando ti stai divertendo, quando non sei serio.”  – 
Osho – Nelle tue mani

Desperate Love

Immagine

The love of my life

My future

My happiness is buried here with Daniel

I will never love again

And no one will ever love me

Esprimersi per non esprimersi? Un nuovo inizio per il silenzio? – meditare pensando..

mi hanno detto che sono troppo razionale.

e sento questa contraddizione tra ciò che credo e ciò che ho comunque voglia di dire..

penso.. che è in un certo senso prossimo l’esaurimento di tutto questo vociare che ho in testa.

Ho già davvero troppo vociare rispetto la media delle persone ora… e le mie voci.. ad ascoltarle.. portano all’annullamento di loro stesse.. come i soliti cicli.. sempre uguali e sempre diversi

e a quel punto troverò una nuova pace.

Mi chiedo come sarà nuovamente interrotta? uh ce ne sono di modi. non c’è bisogno di interrompermi qui..

probabilmente dovrò fare esperienza su tutti gli altri piani non razionali, dove sono così indietro?

tanto li conosco i miei limiti, le mie chiusure..

sento. luce. assurdo.

elisa. non esiste.

ha parlato la voce della paura.

esiste.. insieme al buio.

disse la voce.. razionale? saggia e razionale? saggia e stupida?

stupida perchè.. quando inizi a vedere queste contraddizioni… è come se ti venisse voglia di tacere.. una volta che le hai espresse.. forse è come se sono smpre stata nella mia vita un eccesso di pensiero.. forse fra un po cambio verso un nuovo zittimento di pensiero. io ho raggiunto uno stato di yoga.. proprio attraverso l’ascolto della mente! se così fosse sarebbe carino. (dice la voce che esprime ciò che gli piace e non gli piace..)

ecco.. dovrei allineare ora.. i miei entusiasmi..e le mie depressioni.. con la razionalità, che già ha trovato una sua comprensione e perdita.

la razionalità si è annullata. perchè ha compreso che tutto quello che può dire.. può anche fare a meno di dirlo. perchè vale l’opposto. ora parla il cuore? e la paura?

boh. suposizioni.

anche perchè se sarò avanti da un punto di vista razionale.. non credo di essere comunque arrivata. anche se c’è una parte di me che forse un po gli piacerebbe come cosa.. comunque se non sono arrivata.. mi chiedo cosa dovrà imparare di nuovo la razionalità.. ? forse per un po comunque niente.. oppure… no?

forse davvero solo a smettere di dire. non solo pensare che ha senso e non senso dire…?

boh. wow.

lo yoga e la meditazione.. in ogni modo possibile lo si può raggiungere..

anche tramite il pensiero.. carino… (carino?)

sono troppo entusiasta a volte? troppo depressa e troppo entusiasta? basta vedere cosa scrivevo nei primi post.. come ero tutta unscintillio e uno sbrilluccicare di cose… O.o

boh…………………………………………………………………………

sono troppo.. e perfetta così….. :/

forse ora darò voce in questo blog.. di più alla parte pseudo emotiva? chiamiamola così?

ma è così limitato anche dividersi solo in due parti..

era per capirsi.. e naturalmente essere anche tutte insieme………………………………………………

boh………………………………………………………………………………

e proprio con questi “boh”…… inizio a esprimere la mia nuova inespressività…..?

tanto si può dire tutto e il contrario di tutto…

quindi parlo.. e ho parlato tanto.. ma ho anche una nuova voglia di tacere…?

ma se taccio smetto di parlare?? e quindi vince il tacere sulla parola?

il nulla.. O.o non va bene.. ma si che va bene.. è un nulla che non sarà mai nulla.. se non anche insieme al tutto.. se sembra nulla è per un gioco temporale, per l’apparire esistente del tempo.. che in realtà esiste e non esiste. quindi anche se non vedo l’opposto in ogni momento.. il sapere che c’è mi basta.. e quindi si posso stare zitta. non capisco se mi sembra solo troppo verso il nulla.. questo silenzio. ma non importa. non è così. e il pensarci ora.. non mi va. non mi importa…

vedo il gioco contorto mentale… che si autodistrugge da solo..

parole che si susseguono.. fino a stancarsi.. rallentare.. fermarsi… mai del tutto….? oppure controbilanciate dal lato disordine emotivo magari.. ecco toh. diciamo così.

e ho trovato anche la risposta se non mi andava..

che un po avevo già pensato anche prima…

scrivo e sono stanca io stessa dei miei blabla.. scrivo.. da stanca.. perchè c’è qualcosa di inutile e interessante comunque da pubblicare.

i giochi della mente al loro massimo livello? massimo? no….. basta….. basta? boh…..

ecco..

boh….

(il “boh” come una sorta di “aum” u.u)

e cmq con questo “meditare pensando” non dico niente di nuovo… fa parte della meditazione vedere scorere i propri pensieri finchè non si zittiscono… forse ho qualcosa di “nuovo? speciale? unico?” per il fatto.. che sto dedicando molto spazio proprio ai pensieri “inutili”….?

chissà quante contraddizioni anche in quello che avrò appena scritto…

boh.. boh..

chissà quali saranno i giochi mentali ulteriori a cui può andare incontro la mente?!

forse le generazioni future ce lo sapranno spiegare bene…. o.o

basta. boh. boh.

(oh! sono finiti i puntini. una fine- conclusione più sicura-netta? si certo. e sono qui a scrivere ancora..)

aaah! ahah.. boh boh.. o.o

si sta mostrando piano piano di nuovo il mio lato troppo vivo-colorato-entusiasta-infantile ora? tipo quella dei primi post…

uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh.

si. eccola.

oh. wow. boh.

(è strano come già in molte altre volte alterno momenti di grande blabla.. a momenti di silenzi e monosillabe infantili..)

sisi. strano. e naturale. ecc. ecc.

osserva osserva. e anche no.

pietà. basta. o anche no.

Ps: ahah. e chi avrà mai voglia di rileggere tutto questo mio sblaterare? io no. XD chissà.. u.u tipo posso rileggere il titolo ancora per un po’.. mi basta credo per capire.. poi neanche più quello.. boh.. (post finitooo… o.o pietà pietà.. boh.. mi arrendo… nuova regola… non scrivere tutto quello che ti passa per la testa. sennò non ne hai più voglia di scrivere dei post.. ogni volta ti assale il terrore.. ok qui hai espresso un po’.. quanto la mente umana può essere contorta… ma ora basta.. forse semplicemente non devo dire che concludo… ohoh.. non lo so……… si lo so… aspettiamo che termini l’ondata di parole… termina termina.. oppure no… non mi sopporto… e un po si…. blablablbalbalblablablbl.. dire per dire nulla.. come al solito… basta scrivere… è che questo è il post sul non esprimersi.. quindi ci sta come contraddizione… u.u uhuhuhnuhuh.. non so se mi piace questo mio essere naif.. inizia a stancarmi…. anche se un tempo mi piaceva… mi piacerà ancora un po… e un po no…. basta basta… boh boh… adesso chiudo di getto. rompo il flusso di pensieri e basta. sennò non ne esco più. eeeh.. è arrivata la fine! noooo! cosa fai riprendi a esprimerti con l’entusiasmo? non ho parole. (non ho parole? magari.) basta. ciao.)

pps: ho pubblicato e ora subito dopo.. rimodifico. quindi eccomi ancora terribilmente qui. pensavo che appena ho pubblicato ero entusiasta. poi però ho ripensato che dovevo scriverlo. e rimodificarlo. pensavo no basta. eppure alla fine ho voluto. per dare l’ennesima testimonianza della contortezza della mente. o quello che è. e pensavo che dovevo scrivere che quando ho chiuso e pubblicato il post ero stata entusiasta e poi l’entusiasmo si è rimutato in noia di dover riscrivere. pensavo che ora quindi dovrei dire. chiuderò e proverò entusiasmo. ma poi ci ho ripensato non sarebbe così. quindi chiuderò e mi sentirò non entusiasta. strana. felice e disperata a llo stesso tempo. c’è un giochino psicologico contorto in tutto questo. non voglio sapere quale. saluto. pensando che mi sentirò strana. ne troppo entusiasta, ma un po si. e neppure troppo disperata. in fondo ho chiuso finalmente. vabbene. se non scriverò più niente, non aggiuingerò altre modifiche. vorrà dire che nel breve sarà andata così. incrocio le dita. ma senza troppo entusiasmo. e anche se non mi piace la parola.. fine.. e proprio perchè non mi piace.. la voglio scrivere qui ora.. alla fine…. fine. è proprio carino questo gioco mentale. no ci risiamo. è carino e terribile. devo farcela.. fine. fatto? no. riprovo ancora e ancora. fine. uff.. non ce la faccio.. ho altri pensieri.. che mi verrebbe da agigungere.. metterò la parola fine anche se ho altri pensieri.. tanto non sono rilevanti.. quindi chiuderò, mi sentirò strana.. e come se in realtà non avessi concluso.. perchè di cose inutili da dire forse ne avrei ancora tante… anche se in un certo senso no perchè alla fine ce l’ho fatta a concludere…proviamo così? oppure voglio andare in fondo e continuare a scrivere ogni pensiero che mi passa per la testa.. uh adesso non so neanche dove sono finiti…… nono. boh. sono spariti? ohoh… uffina.. mi devo sfinire proprio.. no. non devo. o anche si. boh. fine che non è una fine. fine. non sono finiti. ritorneranno. però fine.. mi sento strana.. però fine. fine.

Chi sono io? Da dove vengo? Dove stiamo andando? Dio esiste? Perchè esisto? – dio esiste e non esiste: il ripiegarsi del tutto e nulla.

allora che senso ha l’universo? che senso ha la nostra esistenza su questo mondo?

c’è chi crede che dopo la vita non ci sia niente.

c’è chi crede che ad aspettarlo c’è Dio.

(magari anche in più vite?)

allora io mi chiedo. se niente esiste. che senso avrebbe il nulla? se non c’è dio?

se anche ci fosse solo materia. e poi niente.. questa materia dove trova la sua origine?

che senso ha che ci siano delle cose se poi finiamo nel niente?

è così e basta.

e poi penso. che la natura è fatta di cicli. quindi il nulla è una fine di ciclo visto come fine ultimo?

io ho provato a interpretare la cosa in questo modo.

supponiamo il vuoto. il nero completo. l’assenza di tutto.

un assenza di tutto non avrebbe senso. perché un po come si dice.. il vuoto non esisterebbe neanche lui.

forse è il gioco dell’osservatore. il vuoto esiste se c’è qualcuno che lo può vedere. sennò non esiste.

ma dire che non esiste niente.. è come fare in modo che esista.

il niente non è niente. quindi non esiste. se tu dici che non esiste. in un certo senso lo affermi.

credo in qualcosa del tipo.. che ad un certo punto il vuoto si è piegato in se stesso ed è diventato tutto.

anzi. in realtà non è ad un certo punto. non c’era prima il vuoto.

ma questo accade sempre.

quando il vuoto si piega su se stesso può diventare tutto.

per esistere il nulla stesso.. ha bisogno che ci sia il tutto.

e diventa un gioco energetico. dove l’energia, la luce.. è onda a massa nulla, e senza tempo.

a quel livello l’energia diventa qualcosa di molto sottile.. tra l’esistere e il non esistere.

quando diventi luce. smetti di esistere.

non so se mi sono spiegata.

se penso a Dio. che senso ha che dio abbia fatto il mondo?

che senso ha che crei qualcosa a sua immagine e somiglianza?

vedevo l’ordine. ma proprio questo ordine mi spaventava. dove stiamo andando?

chi me lo dice che Dio sia davvero buono. se ci sta solo illudendo. se tutto cambia da un momento all’altro. che senso ha?

e perchè appunto questo dio ci avrebbe dovuto dare la vita. per amore?

che senso ha l’amore?

è come se se esistesse il nulla.. sarebbe troppo vuoto. talmente vuoto da diventare assurdo.

che senso avrebbe un mondo senza niente?

non ci sarebbe niente di niente.

la piattezza, la calma completa. all’infinito. nell’eterno.

e già dire eterno, già dire piattezza, già dire calma.. lo caratterizzerebbe a tal punto.. da non essere neanche il vuoto.

il vuoto davvero non è neanche descrivibile. è già troppo dire che non si può descrivere.

niente. di niente. di niente.

eh boh. non so spiegarlo meglio.

è una sensazione più che altro.

che questo vuoto così assurdo. diventa tutto.

è come se dio crea il mondo. perchè non può fare diverso.

sennò non ci sarebbe niente.

e l’unico modo che ha di colmare il vuoto.. è con un gioco di opposti.

dove ci si muove e si resta sempre fermi.

così allo stesso tempo ho sia tutto, tutte le infinite possibilità possibili.

sia il nulla.

alla fine e all’inizio e in ogni momento.

c’è un alternarsi di tutto e nulla.

non andiamo da nessuna parte migliore id quello che non abbiamo già.

se pensiamo. che bello ho ottenuto quello che volevo. lo perderemo.

e il tempo è illusione.

è un gioco che fa il nulla per passare il tempo.

l’eternità è così vuota da sola, che occorre anche un tutto.

quindi andiamo verso il nulla? no.

ogni istante racchiude già in se il nulla.

non andiamo neanche verso Dio.

ma ogni istante racchiude in se sempre anche la presenza di Dio.

ora sembra quasi bello da dirsi.

a volte mi spaventava a morte.

meglio così che il nulla completo?

eppure possiamo dire anche che siamo nulla completo?

a livello teorico.. boh. mi sembra di accettarlo.

eppure.. sento. che. ci sono tante cose per cui. posso ancora gioire e posso ancora soffrire.

anche se so che ha senso e non ha senso insieme.

se avessi tutti gli amici vicino, se riuscissi a laurearmi, se trovassi l’amore della mia vita.

sono tutte cose per cui potrei gioire tanto.

e se ne posso gioire ne posso anche soffrire.

mi sento ora felice al pensiero di questo.

ogni dolore ritornerà gioia. dio è sempre presente. e nulla ha senso.

ogni gioia ritornerà dolore. mi sto muovendo. attorno a me stessa.

ogni punto. ogni momento. è tutto e niente.

una volta ho sentito dire qualcosa come il big beng è avvenuto in ogni punto di questo universo.

ecco ogni punto spazio temporale ha già tutto e nulla.

la nostra materia così densa..

in realtà è un insieme di atomi, e di molecole sempre più piccole.. sempre più piccole.. che alla base non hanno massa.

che ridere aver dato una risposta alle domande esistenziali.

per carità. una risposta che non è una risposta?

eppure ora mi sembra troppo una risposta.. vabbè farà parte del gioco.

ahah. del tipo che senso ha aver trovato una risposta? a domande senza risposta?

ecco che la domanda si sposta?

mi hanno detto che sono troppo razionale.

forse. fa parte del gioco.

è strano. mi sento con due voci. (opposte – strano)

quella che parla in termini assoluti. che non vorrebbe dire niente. perchè se dice.. sa che potrebbe valere tutto il contrario.

è quella che invece se ne vuole fregare delle contraddizioni. che vuole parlare comunque. dire cose anche se sa che potrebbe valere il contrario. gli piace più un lato degli opposti in quel momento… (ed è difficile anche questo da dirsi. perchè in ogni momento siamo in un equilibrio precario e perfetto.. se ci piace una cosa… non possiamo dire che non ci piaccia anche l’opposto…..anche se non lo capisco bene fino in fondo.. lo intuisco solo… vabbè….)

boh. quello che c’è da fare… è osservare?

e non osservare? viene spontaneo.. e forzato.

I’m (quite) happy in this moment, but in this moment happiness seems (also) something not really true..

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